Come lavoro

Se vuoi vedere impara ad agire.
Heinz Von Foerster

Nel mio lavoro di psicologo mi occupo di aiutare le persone a trovare nuove modalità di affrontare le situazioni di difficoltà e i loro problemi, attraverso un processo di ricerca attiva di soluzioni più efficaci in tempi brevi.

Credo che chi si rivolga ad uno psicologo abbia bisogno di qualcosa di più che “fare due chiacchere” e pertanto cerco di proporre un aiuto concreto e reale.

La frase che si trova all’inizio di questo paragrafo, esprime il modo di intendere il mio lavoro, basato sull’agire per cambiare e sulla ricerca attiva del benessere personale.

Lavoro con le persone, le coppie, le famiglie al fine di definire qual è il problema da risolvere o la difficoltà da superare e dunque l’obiettivo da raggiungere e insieme definiamo come arrivarci.

Definire l’obiettivo da raggiungere ci permette di valutare il percorso attraverso i risultati ottenuti e così aggiustare la rotta in itinere. Proprio perché “nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuole approdare”.

Il metodo di lavoro che utilizzo è pluralista, cioè si avvale di diverse teorie non solo psicologiche e pragmatista, ovvero orientato all’obiettivo attraverso azioni pratiche.

Nel mio lavoro parto dal presupposto che la sofferenza psicologica è generata da idee e pensieri di tipo disfunzionale. Questi generano un modo di comportarsi che con il tempo non è più sostenibile dalla persona e la porta a dire “ho un problema di…”.

Gli interventi di consulenza psicologica o psicoterapia, hanno come obiettivo la risoluzione concreta dei problemi, disagi o difficoltà in tempi brevi, ogni qualvolta sia possibile.

Per realizzare il cambiamento desiderato dalla persona, vengono utilizzati alcuni strumenti tipici dello psicologo.

Innanzitutto il dialogo, che è lo strumento di lavoro principale che lo psicologo usa per conoscere la persona durante il colloquio.

Il dialogo tra persona e psicologo avviene nel rispetto delle norme deontologiche che regolano la professione quali l’accettazione senza pregiudizio delle idee e della libertà di scelta del cliente, l’attenzione al segreto professionale e l’utilizzo di teorie e tecniche continuamente aggiornate e coerenti con la situazione esposta.

Il dialogo è costituito da domande che lo psicologo pone per capire e conoscere quali sono i significati che la persona attribuisce alla sua esperienza di vita e che lo portano a dire di “avere un problema” una “difficoltà/disturbo” o a “non sapere cosa fare” oppure a voler “avere un parere da un esperto”.

Durante i primi colloqui lo psicologo valuta insieme alla persona in quale modo può esserle d’aiuto proponendo un percorso adeguato. Vengono condivisi obiettivi, un piano di lavoro sempre negoziabile tra le parti e un modo di lavorare, che può comprendere anche l’uso di colloqui on line.

L’utilizzo di colloqui on line – in remoto, è un’opportunità che viene utilizzata per effettuare colloqui con persone che momentaneamente si trovano lontane o impossibilitate a raggiungere lo studio di persona. Non è escluso, perché coerente con le vigenti Linee Guida emanate dall’Ordine degli Psicologi, iniziare un percorso completamente on line, su richiesta e previo accordo tra le parti.

La consulenza psicologica e la psicoterapia sono orientate alla ricerca di modalità più funzionali di dare significato alla propria esperienza di vita.

Ogni psicologo e psicoterapeuta lavora secondo teorie e modelli diversi e anche profondamente differenti tra loro, tale per cui è difficile un confronto tra professionisti differenti, oltre che scorretto deontologicamente.

La scelta di lavorare in un modo e seguire certe teorie è il frutto delle personali idee del professionista che lo hanno spinto ad abbracciare un approccio particolare, sulla base anche delle sue esperienze e dell’efficacia rilevata di quel metodo. Il pluralismo teorico e metodologico è la ricchezza della psicologia.

Io ho scelto le teorie psicologiche e di psicoterapia interazionista.

Quest’approccio si focalizza sul come i protagonisti delle situazioni problematiche generano, strutturano o risolvono le loro difficoltà con loro stessi, con gli altri o con il mondo, attraverso i significati che attribuiscono alla realtà.

L’interazionismo simbolico poggia su quattro assunti*:

  1. le persone pensano ed agiscono sulla base dei significati che gli eventi hanno per loro, pur non avendone sempre la consapevolezza;
  2. i significati sono costruiti attraverso l’interazione con gli altri e sono comprensibili all’interno dei contesti e delle situazioni che li generano e strutturano;
  3. questi significati sono modificati e manipolati attraverso un processo interpretativo messo in atto da ogni persona quando entra in relazione con le definizioni della realtà generata dagli altri;
  4. le persone costruiscono la loro esperienza replicandola o variandola attraverso il linguaggio, la comunicazione e l’agire.

*liberamente tratto da Psicologia Clinica di A. Salvini., 2004, Domenighini Editore